È positivo il bilancio sulle richieste di mutui nei primi nove mesi del 2016: stando a quanto sostengono gli ultimi dati Crif, la domanda è in crescita dell’11,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre l’importo medio, pari periodo, si è sviluppato positivamente del 2 per cento. Il dato, pur di evidente sintesi, è piuttosto incoraggiante, e controbilancia l’inattesa flessione che è stata rilevata nel bimestre giugno – luglio: merito principale della performance del mese di settembre, che ha visto un incremento più contenuto, pari al + 6 per cento rispetto allo stesso mese del 2015, che a sua volta si era caratterizzato per un incremento di oltre il 50 per cento rispetto all’anno precedente.
In altre parole, i primi nove mesi del 2016 hanno confermato il recupero della domanda del comparto mutui verso i volumi pre-crisi, sia grazie al buono – e storico – contributo delle surroghe, sia dalle competitive condizioni del mercato immobiliare, che continuano a mantenersi appetibili. “Al contempo – afferma il report Crif – anche l’offerta da parte degli istituti di credito è oggi più fluida, anche grazie alla riduzione degli indicatori di rischiosità del credito alle famiglie, con il tasso di default a 180 giorni che a marzo 2016 è sceso all’ 1,5%, il livello più basso degli ultimi 4 anni”.
Tra gli altri dati positivi, come accennato, vi è quello sull’importo medio richiesto, che a settembre si è attestato a 122.945 euro, in incremento del 2 per cento rispetto a un anno prima, quando era risultato pari a 120.525 euro. Quanto infine alla durata, è la fascia tra i 16 e i 20 anni quella preferita dalle famiglie italiane, con una quota del 23,8 per cento del totale, davanti alla fascia tra i 21 e i 25 anni, con il 20,7 per cento.